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Alpe Devero, Val d'Ossola

Dicembre è anche tempo di bilanci e qui a gocce di letteratura c'è voglia di condivisione!  Perciò care lettrici, cari lettori vi invitiamo a segnalarci un libro, letto da voi nel 2023, che vi sia piaciuto e che vi sentite di suggerire  alla nostra piccola comunità di lettori per l'anno nuovo. Sarà sufficiente indicare titolo e autore scrivendo una mail a goccediletteratura@gmail.com.

 

Nella newsletter di fine gennaio pubblicheremo i vostri graditissimi consigli di lettura che speriamo numerosi!

 

Ed ora ascoltate le nostre due audio recensioni di fine d'anno in cui montagna e natura sono protagoniste.

 

Il Moro della cima (Einaudi 2022) è il penultimo romanzo di Paolo Malaguti. Narra la storia del Moro, un guardiano di rifugio sulla cima del monte Grappa prima e durante la Grande Guerra. In una recente intervista l'autore ci racconta di come il paesaggio sia per lui un vero e proprio personaggio delle sue storie.  Malaguti è autore di romanzi storici e saggi che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti. A Il Moro della cima, in particolare, sono stati assegnati i premi Mario Rigoni Stern e Monte Caio. Nel 2023 è uscito Piero fa la merica una storia di emigrazione ottocentesca dal Veneto al Sudamerica. Attualmente Paolo Malaguti è insegnante di lettere e dirige una scuola di scrittura creativa.

Sacrario del monte Grappa, foto di Gabriele Dalla Porta (wikimedia) 

La parete (edizioni e/o 2013) è il romanzo più importante della scrittrice austriaca Marlen Haushofer (1920 - 1970). Spesso paragonato dalla critica al Robinson Crusoe di Defoe in quanto storia di sopravvivenza nella natura, se ne discosta nettamente come significato profondo: Crusoe, infatti,  può dare una spiegazione razionale al suo isolamento, mentre la protagonista senza nome di La parete è impossibilitata a  farlo. Nel 2012 dal romanzo è stato tratto un film di Julian R. Pӧlsler, riuscito solo a tratti, perché il senso dell'opera è fortemente legato al ritmo della scrittura.  Autrice di diversi romanzi e racconti, Marlen Haushofer è vissuta sostanzialmente ai margini degli ambienti letterari,  scrivendo al tavolo di cucina quando gli impegni familiari glielo permettevano. Nel 1963, con La parete  ha vinto il Premio Schnitzler.

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